Dal 2001 grazie alla presenza delle suore della Congregazione delle Adoratrici del SS. Sacramento e della Carità si è sviluppata un’attenzione alle donne vittime dello sfruttamento sessuale, attenzione che si è concretizzata nel tempo con alcune opere-segno, gestite direttamente dalle suore e dalla Associazione nazionale «Micaela», afferente alla stessa Congregazione.

Casa di accoglienza “Micaela”
In un immobile di proprietà dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, sito in Adelfia è stata attivata una casa di accoglienza per donne uscite dal circuito dello sfruttamento sessuale. La struttura accoglie fino ad un massimo di 5 donne, con cui si costruisce un percorso personalizzato teso al reinserimento sociale, attraverso attività socio-psico-educative. La permanenza di ciascuna donna dipende dal suo progetto-percorso.
Unità mobile di contatto e di prossimità
Operativa dal 2008, l’unità mobile con due operatori è attiva su tutto il territorio diocesano e non , provincia di Bari e provincia di Taranto. Si rivolge a donne immigrate e trasngender o transessuali in prostituzione e vittime di tratta in strada e/o al chiuso.
Drop-house “Amaranta”
Dal 2022 su un bene confiscato alla criminalità organizzata, concesso dal Comune di Bari è attiva la drop-house “Amaranta”. Il primo centro diurno d’Italia per donne vittime di sfruttamento sessuale, uno spazio fisico di prossimità, un luogo di ascolto. Un luogo di ascolto, di aggregazione, formazione e di inclusione lavorativa.