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SICAR HUB: quando l’accoglienza diventa cura, e la cura diventa futuro

C’è un angolo di Bari dove le porte non si chiudono mai. Uno spazio che non ha paura di guardare negli occhi la fragilità, di tendere la mano a chi ha smarrito la strada, di ascoltare storie spezzate per cucirle di nuovo con fili di dignità.

Quel luogo si chiama SICAR HUB — ed è molto più di uno sportello psico-socio-sanitario. È un progetto finanziato attraverso fondi CEI ottoxmille. È un gesto concreto per dire: “Tu esisti. E meriti cura.”

A chi si rivolge?
A chi vive per strada o in condizioni di forte marginalità, italiani e stranieri. A chi ha perso non solo una casa, ma anche la fiducia nel domani.

Cosa offre?
Un cammino condiviso verso l’emancipazione. Un luogo dove trovare ascolto, orientamento, assistenza sanitaria e psicologica, supporto legale e sociale. Un ponte tra le periferie della vita e i servizi del territorio.

Come lo fa?
Attraverso un’équipe multidisciplinare, grazie al supporto di medici, psicologi, volontari e operatori, in sinergia con Croce Rossa, Policlinico di Bari, l’Emporio della Salute e altri preziosi partner.

Perché lo fa?
Perché nessuno dovrebbe essere lasciato solo. Perché ogni persona ha diritto alla salute, alla dignità, a una possibilità. Perché “prendersi cura” non è solo un gesto tecnico: è un atto d’amore.

Sicar Hub è già operativo da marzo 2025 e proseguirà fino a dicembre.

Ma il suo impatto – umano, sociale, civile – ha il potenziale per durare molto di più.

E allora, se vuoi conoscere, sostenere, raccontare o semplicemente condividere questo cammino… fatti prossimo. Perché insieme si può fare molto. Ma insieme agli ultimi, si fa la differenza.

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