Avvento di Fraternità 2017

“Sono in cerca dei miei fratelli” (Gen 37,15-16)

Questo il riferimento all’interno della storia di Giuseppe, affidato a noi da Padre Arcivescovo per l’Avvento. Quale migliore traccia per coloro che sono chiamati ad essere animatori della Carità nella comunità parrocchiale e oltre?

Cerco i miei fratelli” sia il monito per questo tempo di Avvento che possa non solo disporci tutti ad accogliere il Signore che viene nel Suo Natale, ma anche i tanti fratelli e sorelle che ci vengono incontro, carne tenera e martoriata di Cristo. Ancor più, “cerco i miei fratelli” invita a metterci in cammino, partendo dall’Altare di Cristo per cercare chi non viene verso di noi, per cercare chi vive nella solitudine o nell’abbandono. Ma ancor più prezioso sarà questo “andare in cerca” se sarà vissuto tra famiglie.
Il piccolo nucleo familiare non dovrebbe isolarsi dalla famiglia allargata, dove ci sono i genitori, gli zii, i cugini ed anche i vicini. In tale famiglia larga ci possono essere alcuni che hanno bisogno di aiuto o almeno di compagnia e di gesti di affetto, o possono esserci grandi sofferenze che hanno bisogno di un conforto. L’individualismo di questi tempi a volte conduce a rinchiudersi nella sicurezza di un piccolo nido e a percepire gli altri come un pericolo molesto. Tuttavia, tale isolamento non offre più pace e felicità, ma chiude il cuore della famiglia e la priva dell’orizzonte ampio dell’esistenza. (Amoris Laetizia 189)
Questa citazione dell’Amoris Laetizia ci aiuti a trovare nuove strategie per animare le famiglie della nostra comunità ad uscire dal “piccolo nido” per giocarsi in una dimensione veramente cristiana della vita, quella dell’andare verso l’altro costruendo e seminando fraternità.
Come Caritas diocesana ci permettiamo, come ogni anno, di dare alcuni piccoli suggerimenti.

  •  La prima proposta è legata all’ascolto e alla preghiera: suggeriamo alle Caritas, ma anche a tutti i gruppi parrocchiali che lo desiderano, di meditare il testo del Card. Martini che trovate in fondo alla lettera; vi chiediamo di tenerlo in vista per il tempo dell’Avvento e di concludere i vostri incontri con la preghiera che trovate nel messaggio per la I Giornata Mondiale dei Poveri al num.5 e che riportiamo di seguito:
Benedette le mani
 che si aprono ad accogliere i poveri e a soccorrerli:
 sono mani che portano speranza.
 Benedette le mani
 che superano ogni barriera di cultura,
 di religione e di nazionalità
 versando olio di consolazione
 sulle piaghe dell’umanità.
 Benedette le mani che
 si aprono senza chiedere nulla in cambio,
 senza “se”, senza “però” e senza “forse”:
 sono mani che fanno scendere sui fratelli la benedizione di Dio.
  • Un’esperienza determinante per la rottura della relazione tra Giuseppe e i suoi fratelli, è il sogno dei covoni di grano. Il grano, il pane sono elementi importanti in tutta la storia della famiglia di Giuseppe e sono prefigurazione dell’Eucarestia. Alcune spighe di grano consegnate nella domenica di Carità, potrebbero essere il segno di un impegno a vivere il quotidiano a partire dall’Eucarestia costruendo ponti laddove ci sono rotture o muri, incontrando i vicini di casa o i parenti con i quali si è interrotta la relazione. Papa Francesco nel Messaggio della I Giornata Mondiale dei Poveri così si esprime: “Il Corpo di Cristo spezzato nella sacra liturgia, si lascia trovare dalla carità condivisa nei volti e nelle persone dei fratelli e sorelle più deboli”. Il più forte è colui che ama di più ed è l’unico che ha la forza di perdonare le offese ricevute. Un segno concreto di quella ricerca dei fratelli. La preparazione delle spighe di grano può essere affidata ad un gruppo giovanile della parrocchia, ai catechisti, al gruppo famiglie affiancati dalla Caritas parrocchiale coinvolgendo anche i nostri fratelli bisognosi.
  • Infine, come da tradizione, nella III domenica di Avvento (dunque il prossimo 17 dicembre) si celebrerà l’Avvento di Fraternità: quest’anno, quanto sarà raccolto in tutte le Celebrazioni Eucaristiche nelle chiese della nostra Diocesi, sarà devoluto, su indicazione dell’Arcivescovo, per l’Accoglienza per persone senza dimora che, come sapete, dal 18 novembre è in via Curzio dei Mille 74 a Bari. Raccomandiamo tanta generosità! Quanto raccolto potrà essere inviato nei seguenti modi:
    ✓ in Curia presso l’ Economato diocesano;
    ✓ tramite bonifico: IBAN IT40Z0311104007000000007986 Arcidiocesi Bari-Bitonto/Caritas diocesana – Causale: Avvento di fraternità 2017
    ✓ tramite ccp: 000011938701 Arcidiocesi Bari-Bitonto/Caritas diocesana – Causale: Avvento di fraternità 2017
  • Non di rado troviamo nei nostri condomini, nei nostri paesi famiglie che fanno fatica anche a vivere un momento di festa con altri. Perché non invitare una famiglia magari per il pranzo di Natale o per uno di quei giorni festivi? Magari si potrebbe chiedere ad altre famiglie di fare altrettanto.

Restando disponibili per ogni eventualità, vi auguriamo un Natale vero e vi salutiamo fraternamente.

don Vito, sr. Mariarosaria
e l’equipe diocesana

*tratto da Ritrovare se stessi del Card.C.M.Martini

Uniamoci a tutti i fratelli e le sorelle che, insieme con noi,
soffrono particolarmente debolezza e povertà sulla via del Regno.
Penso a coloro che sono vittime di violenza,
a coloro che hanno una vita anche familiare faticosa,
quasi al limite dell’intollerabile, ai numerosi malati.
Al bisogno che tanta gente ha del pane quotidiano della speranza,
di quel respiro di forza che permette di vivere la giornata accogliendola.
Ci sono poi coloro che mancano della prospettiva del Regno,
che non credono a un progetto di Dio nella loro vita e perciò non hanno un futuro,
non sanno dove dirigersi, non hanno niente che li attragga o che li spinga a
impegnarsi per un domani migliore.
Impariamo a pregare per tutti, preghiamo con tutti, soprattutto con chi incontriamo ogni giorno
e che vorremmo fare entrare nel nostro desiderio e, attraverso l’invocazione del Padre,
renderli partecipi di questa stupenda preghiera del senso della paternità di Dio che Gesù ci dona di vivere.

Web developer Giovanni Caputo